Un dubbio amletico coglie sempre i promessi sposi: come si scrive una partecipazione di nozze? Quale nome va prima, quale dopo, che carattere usare? E la carta? Se sono le domande che vi state facendo proprio ora, continuate a leggere.

Le partecipazioni di nozze sono uno dei temi spinosi che una coppia che si accinge a fare il grande passo deve affrontare. Come si scrive la partecipazione di nozze perfetta? Che caratteristiche deve avere? La cosa fondamentale da sapere è una: la partecipazione è il biglietto da visita dell’evento, quindi è importante dedicarle molta attenzione.

 

©Alessandra Masini

 

Partiamo dalle basi: chi annuncia le nozze? Dipende: la regola di galateo prevede che se i ragazzi sono giovani (diciamo al di sotto dei 35 anni) e non convivono, l’annuncio dovrebbero farlo i rispettivi genitori. Anche se al giorno d’oggi non si bada più tanto a questa forma e sul tema le regole ognuno se le fa un po’ da sé.

Se però cercate il canone, eccolo: se sono i genitori ad annunciare le nozze, il nome della sposa va scritto a sinistra e quello dello sposo a destra poiché è il padre della sposa che concede allo sposo la mano della figlia; se sono direttamente gli sposi ad annunciare le nozze l’ordine diventa indifferente. Dovrete decidere poi se si vuole fare un invito formulato – ossia mettere partecipazione e invito nello stesso cartoncino – oppure fare partecipazione e invito separato. Queste sono le regole, poi come applicarle è a discrezione.

 

©Alessandra Masini

 

Altra informazione utile per i futuri sposi è quando dare la partecipazione. Ci sono diverse scuole di pensiero, ma il mio consiglio è darla due mesi prima.

Se però si hanno ospiti che devono venire da fuori e vanno allertati con maggiore anticipo, si può creare un save the date: una formula informale e più divertente per avvisare invitati lontani. Anche il save the date può essere fatto in molti modi diversi: o con solamente informazioni scritte con una grafica accattivante o con foto e grafica. Il STD può essere sia cartaceo sia digitale, oppure un oggetto simpatico. Per esempio i palloncini sui quali una volta gonfiati compare la grafica del save the date. Insomma, questo è lo strumento giusto per sbizzarrirsi!

Tornando alla partecipazione: è necessario individuare bene lo stile del matrimonio. Per prima cosa decidendo se sarà un evento formale o informale. A seconda dei casi infatti la partecipazione richiederà un diverso tipo di grafica. Bisogna poi decidere se orientarsi su una partecipazione con decoro o senza e nel caso quale tipo di decoro. Ci sono tante tecniche di grafica tra cui scegliere: può essere in digitale, può essere letterpress, può essere in bagno oro o argento a caldo. Ora va per la maggiore il bagno in oro rosa. In questi casi ci sono delle lamine che si lavorano che vengono sciolte e creano un effetto brillante e prezioso. Pure qui c’è estrema libertà e discrezione.

 

©Alessandra Masini

 

Anche il tipo di carta è molto importante. Ci sono migliaia di tipi di carte con grammature differenti da scegliere. Per esempio un patrimonio italiano è la carta Amalfi della cartiera di Amatruda: una carta fatta a mano come 500 anni fa. Il procedimento fa si che ogni foglio sia diverso dall’altro, con tutti i bordi autenticamente intonsi. Il risultato sono fogli morbidi come il cotone e trasparenti come la pergamena, che da poco gli artigiani di Amatruda producono anche in tonalità differenti: dal ceruleo al rosa cipria.

Insomma, lo avrete capito. Per le partecipazioni non c’è una regola buona per tutti: come per l’allestimento floreale, a contare è l’impostazione generale che si vuole dare alle nozze. E se non siete sicuri della vostra scelta, la vostra wedding planner preferita saprà mettervi sulla strada giusta!

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