Quando due persone che si amano si sposano, spesso condividono più di qualche interesse in comune. Condividono soprattutto una visione del mondo, della vita e dell’amore, che difficilmente condividerebbero con qualcun altro.
Questo è sicuramente vero nel caso di Sonia e Gianmarco, concordi sul fatto che l’amore sia la chiave di tutto e che chi è innamorato veda e viva le cose in modo diverso. Da un’altezza maggiore, perché cammina a qualche metro da terra, e con una luce diversa negli occhi, che colora tutto di sfumature speciali.
È proprio questa l’idea che abbiamo voluto restituire con il matrimonio di Sonia e Gianmarco, giocato tutto intorno alla frase “L’amore è la chiave”, che ha fatto da fil rouge all’intero ricevimento di nozze.
Ad ospitare il matrimonio era un borgo antico, il Borgo della Merluzza: un luogo incantato a pochi passi da Roma, affascinante e misterioso. Anche l’allestimento quindi evocava la bellezza che la patina del tempo regala alle cose, puntando su dettagli antichizzati e sul legno di noce con qualche anno addosso, e tantissimi particolari fatti su misura.
Come nelle fiabe più belle della nostra infanzia, per custodire il giardino segreto del Borgo della Merluzza avevamo creato un cancello in oro con le iniziali degli sposi, una porta magica per dare l’accesso a un mondo fatato fatto di amore e complicità.
Seguendo il filo conduttore delle nozze, il plan de table era fatto con delle chiavi che appunto aprivano questo cancello e consentivano agli ospiti l’accesso al giardino segreto. La prima cosa che gli invitati vedevano entrando era il tavolo degli sposi con la frase “Con la chiave dell’amore potrai aprire tutte le porte”.
Altra sorpresa per gli ospiti erano i sottopiatti intagliati a mano pensati come cadeau personalizzati per conservare il ricordo del matrimonio anche una volta a casa. Insieme a questi, sempre come piccolo pensiero da custodire, c’erano i segnaposto, realizzati con una piastrina con il nome dell’invitato scritto da un calligrafo, sostenuta da un cavalletto in legno bagnato d’oro.
La nota di colore era data dai bicchieri colorati che arricchivano i tavoli di tutte le tonalità pastello. Dal rosa all’arancio, dal ceruleo al bluette, con la presenza immancabile del verde. E poi tantissime starlight e microlucine che cadevano a pioggia dall’allestimento centrale sui tavoli e illuminavano anche lateralmente tutta la zona del ricevimento.
Sono sicura che, insieme agli sposi, tutti gli ospiti si siano definitivamente convinti che l’amore sia la chiave di tutto. Io lo penso da sempre, per questo faccio questo lavoro!